Il disagio minorile non può essere considerato unicamente un problema di tipo sociale, anche se è vero che alla sua nascita ed alla sua evoluzione concorrono molte cause anche sociali.
Le sue manifestazioni più eclatanti si evidenziano in età giovanile, ma spesso è presente, anche se poco riconosciuto, già a partire dall’infanzia, ed per questo è necessario inserirlo in un quadro che fa riferimento ad una non corretta educazione (intesa in senso lato).
Le cause di questa alterazione vanno quindi ricercate sia in età giovanile che in quella infantile. Quando la coppia non può/non è in grado di assumersi i bisogni e le fragilità dei figli o non riesce a "tenere" le difficoltà che possono insorgere al suo interno, ecco che i bambini/ragazzi manifestano un disagio, di diverso tipo e gravità, a seconda della situazione. Ciò non soltanto produce sofferenza emotiva e spesso comportamenti disfunzionali sia in loro che nella famiglia ma va ad incidere sulla loro maturazione e lo sviluppo emotivo, cognitivo, sociale.
Poiché l'educazione è affidata non solo ai genitori ma anche ad altre agenzie, la responsabilità del disagio giovanile è da ricercarsi non solo nella famiglia o nella scuola ma anche nell’ambiente educativo inteso nel suo complesso.
L’obiettivo di questo servizio è quello di aiutare, con particolare attenzione ai loro bisogni e difficoltà, i bambini e gli adolescenti nel rapporto con se stessi, tra coetanei, con la famiglia e la scuola. Un’ottica preventiva in questo senso risulta essere quindi molto incisiva.